Apri/chiudi menù

ARCUT2.0

Per rinfrescare un campo in terra rossa spesso basta usare un comune rastrello, ma questo costa molto tempo e molta fatica.

Arcut2.0 invece è estremamente maneggevole e consente ad un solo operatore di fare i lavori di ripristino più rapidamente e con una resa migliore per quanto riguarda il risultato finale.

Con l’Arcut2.0 si può anche risparmiare sull’aggiunta di ulteriore materiale perché è in grado di rigenerare la terra già presente in modo che possa compattarsi con l’eventuale terra nuova.

Contattaci per acquistare o noleggiare ARCUT2.0 e iniziare subito a beneficiare dei suoi vantaggi.


ARCUT1.0

La struttura si ispira a quella di un arieggiatore, modificato per essere più potente e più maneggiabile.

Il primo prototipo pur sembrando molto solido ha avuto difficoltà a diverse componenti: i supporti delle ruote, il perno centrale, il telaio, per colpa delle vibrazioni del motore.

Dopo uno studio sulle macchine per rompere l’asfalto e una serie di test si è deciso di rinforzare il telaio della macchina e cambiare il sistema di taglio. Nasce così ARCUT2.0 più robusto e in grado di rompere qualsiasi campo.


CARATTERISTICHE TECNICHE

Arcut2.0 è omologata ed è fruibile all’interno dei circoli senza necessità di particolari permessi.

Sul retro della macchina sono presenti tutte le informazioni di sicurezza, certificazioni e omologazioni.

La macchina è realizzata in collaborazione con la FBC di Maniago (PN) e dispone di:

  • Motore Loncin G200F, potenza 6.5 CV e con alimentazione a benzina;
  • Protezione posteriore con funzione “livella terreno”;
  • Maniglia di sicurezza;
  • Profondità di taglio regolabile tra 0 – 3 cm a seconda del lavoro da svolgere;
  • Larghezza di taglio pari a 50 cm;
  • 42 lame con le punte in Widia che possono essere sostituite singolarmente.


UTILIZZO

L’Arcut2.0 ha una maniglia per spostare il sistema di taglio: alzarlo quando si sposta e abbassarlo regolando la profondità di taglio quando si lavorare.

Non c’è misurazione graduata perché in base al consumo delle lame si possono avere differenti profondità di taglio. Quindi la prima cosa da fare è provare quanto si va in profondità.

In particolare 0.5cm per la graffiatura e 1.5 cm circa per rompere la crosta, senza togliere il manto superficiale.

È importante non passare con la macchina sulle righe, perché le lame potrebbero farle a pezzi.

Ed è consigliabile agire sempre sul campo umido, per evitare la polvere e facilitare il lavoro.

Dopo il primo passaggio con l’Arcut2.0, non serve ripassare nel verso opposto. Qualora si passasse due volte nello stesso verso e sullo stesso tratto di terra la profondità di lavoro aumenterebbe e aumenterebbe la sua penetrazione nel terreno.

Con un solo passaggio il sottomanto risulta già lavorabile, ma potrebbero esserci dei punti in cui la macchina non è riuscita a far presa. In questi casi vuol dire che il campo in quei punti è concavo e bisogna aggiungere terra, nuova o quella dei cumuli che sono stati rotti.

Dopo questi passaggi si può procedere con la rullatura e con le fasi successive necessarie per finire il lavoro.


METODI ALTERNATIVI PER LA FRESATURA DEL CAMPO

Gli interventi programmati a basso impatto sono la soluzione di quasi tutti i problemi che possono colpire i campi da tennis durante l’anno. Questo vuol dire che sono interventi che vanno fatti spesso e bene.

Ogni circolo sportivo ha il suo metodo per rompere la crosta di terra dura che si forma con il tempo e a causa delle intemperie.

Ma ogni metodo, più o meno rudimentale, ha i suoi aspetti negativi:

  • Un comune rastrello o un badile, significa fare più fatica e impiegarci più tempo;
  • Sistemi improvvisati come arieggiatori, motozappe, martelli demolitori, fresano il campo in modo grossolano e non omogeneo, creando piccoli lotti da rompere in altro modo;
  • I macchinari realizzati in modo artigianale per la manutenzione, sono molto ingombranti e molto costosi;
  • Macchine quali aratri, motocoltivatori ed erpici agricoli, richiedono manutentori professionisti e sono molto costosi.


In base a questa panoramica è facile dedurre che una macchina studiata appositamente per polverizzare la superficie di gioco, che non richiede molta fatica a chi la usa e garantisce un buon lavoro in tempi rapidi, come l’ARCUT2.0, sia la soluzione migliore per tutti i centri sportivi.